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Pecore uccise dai lupi: la Regione risarcirà gli allevatori. Il bando uscirà in ottobre

Il lupo ucciso e lasciato in piazza a
Il lupo ucciso e lasciato in piazza a Semproniano

FIRENZE – La Regione indennizzerà le aziende agricole per i danni arrecati dai predatori, agli allevatori.Con questo si spera che cessino le bonifiche “fai-da-te” di lupi, specie peraltro protetta. Si era talvolta arrivati a manifestazioni di autentica barbarie, facendo ritrovare ritrovare le teste dei predatori uccisi o le intere carcasse nelle piazze dei paesi, come è successo appena due settimane fa a Semproniano e nello scorso marzo a Roccalbegna.

L’uscita dei bandi, che conterranno le modalità per avanzare la domanda di indennizzo, è prevista entro il 15 ottobre, ed entro dicembre si prevede la liquidazione. Previsti, tra l’altro, anche i cosiddetti ‘cimiteri aziendali’ e contributi a fondo perduto per recinzioni, stalle, sistemi di allarme.

L’assessore all’Agricoltura e foreste, Gianni Salvadori spiega: «È questa una delle misure più importanti richieste dagli allevatori toscani, che fa parte dell’ultimo piano operativo varato il 10 luglio scorso, come previsto nel protocollo siglato a maggio. Un pacchetto che riguarda l’intero territorio Toscano e che rappresenta una risposta complessiva a un tema così delicato e importante. Mi preme sottolineare che gli indennizzi valgono per tutto il territorio regionale»

Il “Piano operativo per l’attuazione degli interventi in materia di conservazione del lupo e la prevenzione/riduzione delle predazioni in Toscana” fa seguito a un accordo siglato alla fine di maggio, che prevede un impegno complessivo della Regione, per il periodo 2014-2016, di 4 milioni di euro. Per il solo 2014 sono previsti interventi per 1.270.000 euro. Saranno indennizzati sia i capi morti e feriti non recuperabili (danno diretto), sia gli eventuali aborti e altri incidenti (danno indiretto); il pagamento seguirà l’ordine cronologico nel quale si sono verificati gli eventi. Per ogni razza sono previsti indennizzi mirati.

Le domande di indennizzo dovranno essere inoltrate attraverso il sito di Artea, l’agenzia della Regione per le erogazioni in agricoltura, e saranno subordinate alla messa in atto di sistemi di prevenzione. Saranno accolte anche le domande di aziende che non abbiano ancora sistemi di prevenzione, nel caso in cui sia il primo evento predatorio subito dall’azienda e la stessa si impegni ad attuare misure preventive. Il tutto deve essere certificato da un veterinario della Asl di competenza, attraverso l’apposito verbale.

Quanto ai “cimiteri aziendali”, è mantenuto anche il contributo regionale o per coprire i costi di stoccaggio, trasporto e smaltimento delle carcasse. Sono previsti inoltre contributi, a fondo perduto, per le iniziative di difesa attiva e passiva degli allevamenti (recinzioni, stalle, sistemi di allarme e videosorveglianza, cani da guardia addestrati), compresa l’assistenza tecnica per la loro scelta e applicazione. Entro il 31 ottobre gli enti delegati dovranno inviare alla Regione il fabbisogno ed entro la fine dell’anno sarà redatto il decreto di liquidazione ai vari enti.

Il Piano prevede, inoltre, un sistema di monitoraggio, anche genetico, della presenza del lupo e degli ibridi e degli eventi di predazione sul territorio regionale, in modo da avere un quadro aggiornato e preciso sul numero di lupi, ibridi e cani randagi. La Regione si impegna, inoltre, in raccordo con il ministero dell’Ambiente e Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) per il superamento dei limiti del sistema normativo riguardante gli ibridi cane-lupo, in modo da consentire certezza del diritto nelle operazioni di riconoscimento, cattura e gestione degli ibridi.

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