Meno Italiani a Parigi: la crisi morde e dirada le presenze anche Oltralpe
PARIGI – Se i commercianti italiani si lamentano per il calo degli affari, anche in Francia la situazione non è migliore, benché i transalpini sembrino meno catastrofisti dei colleghi italiani. Secondo albergatori e ristoratori della Côte d’Azur, gli affari nel mese di luglio hanno registrato un calo del 20% rispetto all’anno scorso. Stessa tendenza a Parigi dove il calo di presenze è stato del 5%. Motivi: il meteo capriccioso del mese di luglio e la crisi economica in Francia e in tutt’Europa.
VACANZE – In effetti il mese di luglio tempestoso ha contribuito a limitare il numero dei vacanzieri e ha indotto a ridurre i giorni di vacanza. Nel secondo trimestre 2014 i settori del commercio e dell’industria turistica hanno registrato una diminuzione del 2,5% in raffronto allo stesso periodo del 2013, e questa tendenza si è particolarmente accentuata nel settore dei ristoranti e delle brasseries, la cui attività è calata fra il 4% e il 7%. Ma non sono soltanto le statistiche a provare questa diminuzione. Da circa 30 anni trascorro il periodo di ferragosto a Parigi e mai come quest’anno ho notato una così ridotta frequenza di turisti, giapponesi a parte.
ITALIANI – Mi sembra che manchino soprattutto gli italiani. Gli anni scorsi presso l’Opéra, nei boulevards, nei grandi magazzini spiccava la notevole presenza dei nostri connazionali. Certi ristoranti, dove nel 2013 occorreva fare una fila di almeno mezz’ora, quest’anno il 14 agosto erano mezzi vuoti. Solo i viali degli Champs Élysées brulicavano di turisti, ma anche qui poca lingua italiana. La crisi, è vero, attanaglia più o meno l’intera Europa, ma la nostra congiuntura particolarmente pesante sembra ridurre la propensione degli italiani alla vacanza estera. Il ceto medio, stangato e penalizzato dalle manovre prima di Monti e Letta, poi di Renzi, non è evidentemente più in grado di mantenere il tenore di vita a cui era abituato, e forse vede nero per l’avvenire, evitando le spese voluttuarie.