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Massimo Ranieri al Pucciniano di Torre del Lago domani 18 agosto: Rose rosse, Se bruciasse la città …

Massimo Ranieri, domani 18 agosto, alle 20,30 si esibirà al Gran Teatro Puccini di Torre del Lago
Massimo Ranieri, domani 18 agosto, alle 20,30 si esibirà al Gran Teatro Puccini di Torre del Lago

VIAREGGIO – A quasi mezzo secolo dal suo esordio, aveva solo 13 anni quando incise, con lo pseudonimo diGianni Rock il suo primo disco, l’artista napoletano, continua ad incantare il pubblico di tutto il mondo.Lunedì 18 agosto(ore 21.30)MassimoRanieri, per la gioia delle migliaia di suoi fans torna in Versilia, nel Gran Teatro all’aperto di Torre del Lago con il nuovo spettacolo“Sogno e son desto”, titolo che Ranieri ha voluto per ricordare suo nonno pescatore e il suo rapporto con il mare; questo “amico” che può diventate il nemico più temuto, se non si è desti.

Sogno e son desto, per non rischiare che il sogno interdica la realtà, con un sottotitolo che è tutto un programma «Chi nun tene coraggio nun se cocca ch’ ’e femmene belle».

«E’ un modo di dire napoletano– dice Ranieri– Non è detto che lo si debba intendere soltanto sul piano strettamente erotico-sentimentale. E’ una espressione che si usa nelle conversazioni della vita quotidiana. Un modo per dire che per vivere, in fondo, ci vuole coraggio. E il coraggio, spesso, non c’è».

Scritto conGualtiero Peirce, lo spettacolo non è dedicato ai vincitori e agli eroi, bensì agli ultimi e ai sognatori: gli uomini e le donne cantati dalla musica diRaffaele VivianiePino Daniele; dal teatro diEduardo De Filippoe Nino Taranto. Ma il repertorio napoletano dà il «la» anche all’interpretazione di brani di celebri cantautori italiani e internazionali: daFabrizio De André a Francesco Guccini, da Charles Aznavour a Violeta Parra.

Con Massimo Ranieri, sul palcoscenico l’orchestra composta da Massimiliano Rosati (chitarra), Flavio Mazzocchi (pianoforte), Mario Guarini (basso), Luca Trolli (batteria), Donato Sensini (sax). Una carrellata di successi, da «Rose rosse» a «Se bruciasse la città», «Vent’anni», «Erba di casa mia», fino ad arrivare al trionfo sanremese del 1988 con «Perdere l’amore»

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