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Migranti soccorsi in mare vicino alle coste italiane

Immigrazione: si muove l’Europa. Frontex cambierà. Vertice a Roma con Spagna, Francia e Germania

Migranti soccorsi in mare vicino alle coste italiane
Migranti soccorsi in mare vicino alle coste italiane

ROMA – Immigrazione: sembra voglia muoversi anche la sonnecchiante Unione Europea. Domani, martedì 26 agosto, in un incontro tecnico a Roma si dovrebbe esaminare un progetto d’azione comune fra Spagna, Francia e Germania per aiutare l’Italia nella sua azione per ora solitaria. Mercoledì Alfano dovrebbe incontrare a Bruxelles il commissario Malmstroem, alla quale esporrà l’intenzione di cessare Mare Nostrum. Ma la questione sarà dibattuta più ampiamente nel prossimo Consiglio dei ministri dell’interno Ue, in programma a ottobre.

LAMPEDUSA – Quando il governo italiano, il 18 ottobre del 2013, dopo gli oltre trecento morti di Lampedusa, diede vita a Mare Nostrum, il commento degli alleati europei fu critico: «In questo modo vi ritroverete con centomila sbarchi, l`anno prossimo». La profezia fu esatta, purtroppo anche nel numero. In questo semestre a presidenza italiana è stato costituito un tavolo tecnico con altri partners europei per studiare i contenuti di una possibile intesa per dare al problema una soluzione “comunitaria”.

FRONTEX – La Commissione ha più volte sostenuto che Frontex, polizia di frontiera, non ha nei suoi compiti istituzionali le operazioni umanitarie. Dispone di pochissime risorse tecniche ed economiche, meno di quanto l`Italia spende con Mare Nostrum. Occorre però mettere in piedi un dispositivo di salvataggio, che non lasci tutto il peso economico e organizzativo all’Italia e impegni diversi Paesi europei, ad iniziare da quelli rivieraschi che dispongono di mezzi e uomini: spagnoli e francesi, oltre agli italiani. La Germania, che non può sempre stare a guardare, dovrebbe contribuire all`operazione. Indiscrezioni provenienti da Frontex lasciano intendere che le possibilità di un’intesa in questi termini ci siano.

ALFANO – Alfano ha più volte affermato: «L`Europa deve affrontare il tema delle frontiere. Se si rifiuterà l`Italia dovrà assumersi le proprie responsabilità perché cosi non si può andare avanti». La risposta, per ora, è stata sconfortante, ma sembra che, dopo le ultime tragedie del mare, l’Europa ci stia ripensando. L’incontro programmato a tambur battente dal commissario Malmstroem con il nostro ministro dell’interno ne sarebbe una riprova.

BOLDRINI – A spingere nella direzione di una soluzione a livello europeo, che comporti interventi anche nei paesi di partenza degli immigrati, il Presidente della Camera, Laura Boldrini che, in un’intervista rilasciata a La Stampa, sostiene: «Decisioni concrete possono essere prese se c`è la volontà politica di mettere in atto alternative alla traversata del mare. In altre parole, bisogna dare ai richiedenti asilo un`ulteriore possibilità anziché lasciarli alla mercé dei trafficanti. Va sicuramente in questa direzione il “resettlement”: vuoi dire fare domanda d`asilo presso l`Unhcr nei Paesi di transito, come la Libia. A chi viene selezionato si da la possibilità di essere trasferito legalmente e senza rischi nei Paesi che ne offrono la disponibilità. Ed è a questo punto che subentra la volontà politica». Cioè l’intervento europeo.

Si tratta di una strada complicata e lunga, ma la collaborazione fra tutti i pesi Ue interessati costituisce l’unico modo per poter affrontare in modo organizzato e costruttivo il problema, col quale saremo costretti a confrontarci anche per i prossimi anni.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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