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Governo, Renzi alle Camere: mille giorni per le riforme, ma non ho paura di andare a votare

Renzi in Parlamento
Renzi in Parlamento

ROMA – ll presidente del Consiglio Matteo Renzi ha presentato alle Camere il programma di governo per «i mille giorni». Il programma, a suo avviso, è «l’ultima chance per recuperare il tempo perduto, per pareggiare i conti, è il cartellone di recupero che si espone a fine partita. Se perdiamo non perde il governo, perde l’Italia». E definirlo un tentativo di dilazione dei tempi da parte dell’esecutivo è «una lettura grottesca e ridicola». Molti i temi affrontati dal premier nel suo discorso alla Camera. Tra gli altri la riforma della Rai, l’uso dei fondi europei, la riforma della scuola e la legge sulle coppie di fatto.

RIFORME – Al centro dell’informativa ci sono dunque le riforme: «Sono disponibile a perdere consenso pur di farle». «E alla fine dei mille giorni – ha assicurato Renzi – l’Italia tornerà ad avere il suo peso anche sul fronte della politica internazionale». L’orizzonte temporale del governo è, dunque, febbraio 2018. «È obbligo di questo governo indicare dove vogliamo portare il Paese – ha proseguito il premier – vi proponiamo di utilizzare come scadenza della legislatura la scadenza naturale, sapendo che è possibilità delle Camere negare in ogni momento la fiducia al governo». In ogni caso non «abbiamo paura del voto».

LAVORO – Noi dobbiamo ripartire e tornare a crescere partendo dagli occupati perché quell’incremento di 83 mila registrato in un anno a giugno «è insufficiente: abbiamo bisogno di reimpostare e rovesciare scommessa politica e economica di questo paese». Il premier ribadisce invece la necessità di ridurre il costo del lavoro per le imprese: l’abbassamento dell’Irap «anche se siamo stati i primi nella storia a tagliare del 10% non basta se poi pagare le tasse diventa un’impresa burocraticamente ardua»

GIUSTIZIA – ll presidente del Consiglio tocca anche il tema della giustizia e ribadisce che l’indipendenza della magistratura è un valore assoluto, che deve essere rispettato «sia se fa comodo che se non fa comodo». La riforma della giustizia «deve cancellare il violento scontro ideologico del passato». Applauditissimo il passaggio nel quale Renzi cita la riduzione delle ferie per i magistrati. E a margine del tema giustizia sul caso Eni, ggiunge: «Aspettiamo le indagini e rispettiamo le sentenze ma non consentiamo a uno scoop di mettere in crisi dei posti di lavoro o a un avviso di garanzia citofonato sui giornali di cambiare la politica aziendale di un Paese».

RIFORME – Dopo aver detto che «il Senato ha fatto un importante passo avanti» sulla riforma che decreterà la fine del bicameralismo perfetto, Renzi ha parlato anche di legge elettorale: «Nessuno vuole andare avanti con il bulldozer ma la legge elettorale non è un tema da rimandare: è una priorità». Per Renzi, «l’Italia ha interrotto la caduta, ma non basta». L’«obiettivo è tornare a crescere» e le riforme sono «lo strumento per farlo».

E infine una parola sui recenti sondaggi che attesterebbero un calo di apprezzamento nei suoi confronti da parte degli elettori. Renzi si dice sereno: «sono disponibile a perdere consenso per le riforme».

Critiche sono venute dalla Lega,da Sel, dalle opposizioni in generale, e qualcuno ha notato un atteggiamento non molto caloroso di Alfano, seduto proprio accanto al premier, che non ha applaudito l’intervento di Renzi. Aspettiamo dunque questi famosi mille giorni, sperando che davvero la barca possa essere rimessa in linea di navigazione.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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