Fisco: dal 2015 la dichiarazione dei redditi ci arriverà a casa già compilata
Il consiglio dei ministri ha dato il secondo ok al decreto legislativo che introduce la dichiarazione dei redditi precompilata, che troveremo a partire dal 2015. Sono fissati i criteri della riforma ed ora l’incartamento passa nelle mani delle commissioni parlamentari competenti in materia. La novità, annunciata dal premier la scorsa primavera, sarà epocale. Si inverte il meccanismo, sarà il fisco a dirci quanto, dove, come e quando pagare le tasse.
ADESSO – Oggi grava sul contribuente l’onere di compilare la dichiarazione dei redditi, mentre l’amministrazione finanziaria si limita ad effettuare le verifiche e a comunicarne gli esiti. Con la dichiarazione precompilata, invece, sarà il fisco a raccogliere ed elaborare i dati, e il contribuente dovrà soltanto verificare l’esattezza e la completezza dei dati in possesso dell’amministrazione finanziaria. Come già accade in Francia da lungo tempo.
MODELLO – A casa nostra sarà recapitato un modello con una parte interamente redatta dal fisco e un’altra lasciata in bianco. Nella prima saranno indicati i dati già in possesso del fisco, a partire da quelli anagrafici e reddituali contenuti nel Cud. A questi si aggiungeranno le detrazioni per familiari a carico, per lavoro dipendente e per pensione. Tra gli oneri deducibili, la dichiarazione conterrà anche i contributi pagati dal contribuente per i collaboratori domestici. Per le detrazioni, invece, tra i dati già inseriti compariranno gli interessi passivi per i mutui prima casa, le polizze vita, i bonus ristrutturazioni e quelli per la riqualificazione energetica degli edifici.
DETRAZIONI – Il contribuente potrà aggiungere altre eventuali detrazioni (ad esempio le detrazioni per spese mediche) nello spazio lasciato in bianco. Ma il Governo promette di più perché, a partire dalla dichiarazione dei redditi da presentare nel 2016, «l’implementazione delle informazioni acquisite dall’agenzia delle Entrate con i dati del sistema tessera Sanitaria consentirà di inserire nella dichiarazione i dati relativi alle spese mediche, di assistenza specifica e delle spese sanitarie che danno diritto a deduzioni dal reddito o detrazioni d’imposta».
SCADENZE – I sostituti d’imposta dovranno trasmettere all’Agenzia delle entrate, entro il 7 marzo (la dichiarazione on line dovrà invece essere inviata per il 7 luglio), i dati relativi alla certificazione unica. In caso di omessa, tardiva o errata trasmissione dei dati è prevista per loro l’applicazione di una sanzione di 100 euro. Sono alleggerite invece le responsabilità dei contribuenti. «Se la dichiarazione è presentata a un Caf o a un professionista abilitato chiamato a certificare la dichiarazione con un visto di conformità – si legge infatti nel comunicato finale del Cdm – i controlli documentali saranno effettuati, mediante richiesta, al soggetto che ha apposto il visto di conformità, senza più rivolgersi al cittadino».
SANZIONI – Il contribuente verrà colpito solo se dalle verifiche si scoprirà che ha fornito dati sbagliati con il dolo. In pratica, se si è mentito al fisco sapendo di mentire. In quel caso il Caf o il professionista trasmetterà una dichiarazione rettificativa del contribuente, che dovrà pagare l’imposta e gli interessi.
Si tratta di un considerevole passo in avanti. Io stesso avevo spiegato come fosse più facile pagare le tasse in Francia, attraverso i modelli precompilati inviati dal fisco, che s’incaricava della riscossione prelevando dal conto corrente del contribuente. Anche il fisco italiano si avvia dunque verso quel traguardo e così una delle tante promesse di Renzi finalmente sarà adempiuta.