Matrimoni vip del 27 settembre: sfida Firenze-Venezia. Qui Marco Carrai (Matteo Renzi testimone). Sulla Laguna George Clooney ( Walter Veltroni celebrante)
FIRENZE – A Firenze Padre Bernardo Gianni in San Miniato al Monte; a Venezia Walter Veltroni a Palazzo Papadopoli; nel capoluogo toscano il premier Matteo Renzi; nel capoluogo veneto le superstar di Hollywood Brad Pitt e Angelina Jolie.
È una sfida matrimoniale a colpi di vip, fra protagonisti, celebranti e testimoni, quella di sabato 27 settembre: a Firenze si sposeranno il presidente dell’Aeroporto di Peretola e uomo-ombra del premier, Marco Carrai, con Francesca Campana Comparini, mentre a Venezia ecco l’evento storico per il mondo dello spettacolo internazionale: convoleranno a giuste nozze George Clooney e Amal Alammudin.
Una sfida tutta italiana, che si svolge in due delle maggiori città d’arte del mondo, con un casuale quanto sintomatico risvolto politico: l’attuale segretario del Partito democratico sarà testimone di nozze per Marco Carrai, uno dei suoi predecessori e fondatore del partito stesso sarà il celebrante del matrimonio di George Clooney.
Non sarà facile per le nozze fiorentine fare anche solo parziale ombra a quelle veneziane. D’altra parte il divo di Hollywood George Clooney aveva già «beneficato» della sua presenza Firenze, facendo il suo ingresso in Palazzo Vecchio tra due ali di folla in delirio lo scorso 7 settembre, per la Celebrity Fight Night, la cena di super vip voluta dal tenore Andrea Bocelli per raccogliere fondi per la sua fondazione e per il Muhammad Alì Parkinson Center.
A Venezia, infatti, la parata di stelle per il matrimonio più atteso del mondo sarà imponente, come rivela in tutti i dettagli il settimanale «Gente». E le luci della ribalta illumineranno anche Walter Veltroni: sarà lui a officiare il matrimonio di Clooney con la fidanzata-avvocatessa libanese Amal. Dal Comune lagunare sarebbe spuntata la richiesta di delega da parte dell’ex sindaco di Roma per sposare l’amico George, conosciuto nel 2007 a un summit di premi Nobel per la Pace. Ateo dichiarato, Clooney non sposerà con rito religioso, a quanto sembra, Amal, la cui famiglia è di fede cristiana drusa, ma solo con un rito civile. Le nozze saranno registrate il 29 settembre nella sede del municipio Ca’ Farsetti.
Tra i testimoni figurano Angelina Jolie e il suo neo-marito Brad Pitt, Sandra Bullock, Bono degli U2, Matt Damon. In tutto 150 invitati che per tre giorni festeggeranno con le musiche con Lana Del Rey che dovrebbe tenere un mini concerto tra Cà Papadopoli e il Cipriani. Dovrebbero invece parlare francese e italiano gli chef che si occuperanno del catering: Riccardo De Prà, cuoco stellato della Dolada a Plois in Pieve d’Alpago, new entry nelle cucine dell’Aman Resort, che pare sarà sostituito o affiancato da due squadre esterne, una di Pisa – probabilmente quella della storica pasticceria Federico Salza – e l’altra di Parigi, specializzate in ricevimenti di lusso.
Un volo privato porterà gli invitati a destinazione: palazzo Papadopoli che ospita dal 2007 un resort a 7 stelle della catena Aman. La dimora è oggi di proprietà di Giberto Arrivabene Gonzaga, 53 anni, e di sua moglie Bianca, 48, primogenita di Amedeo di Savoia-Aosta. La scelta degli sposi è avvenuta dopo aver visionato Palazzo Pisani Moretta, palazzo Mocenigo, la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista. Ca’ Papadopoli, dimora edificata nella seconda metà del XVI secolo dai Coccina è un trionfo d’ori, stucchi e affreschi, 24 camere che in bassa stagione partono da 850 euro.
Qui, nella tarda mattinata del 27, George e invitati sbarcheranno dal Canal Grande dopo una processione di lance protetta dalla polizia. Amal dovrebbe già trovarsi lì dal giorno precedente, in rispetto alla tradizione che vuole gli sposi separati la notte prima del sì. L’Aman sarà pieno di rose bianche di Munaretto, noto fiorista del Lido, mentre il giallo sarà il colore che avvolge rito, look della sposa e cibo servito.
Infine, l’anello di fidanzamento al dito di Amal: è un diamante da 7 carati regalatole dall’attore e costato quasi 600 mila euro.
Il servizio del settimanale Gente chiude alludendo al fatto che «la comunione d’interessi vinca sul cuore, impegnato invece su altri lidi: Clooney starebbe pensando di lasciare il cinema per candidarsi con i democratici al ruolo di governatore della California o a un posto al Senato. La bella e brava Amal, considerata uno dei cento avvocati più potenti del pianeta, chiamata due mesi fa dall’Onu per siglare la pace tra Israele e Hamas, sarebbe la first lady perfetta, per immagine e conoscenze».
Se davvero l’intenzione di George Clooney è quella di buttarsi in politica per il Partito democratico negli Usa, la «benedizione» matrimoniale del primo segretario del Partito democratico italiano, Veltroni, potrebbe essere di buon auspicio. E non se ne avranno a male, sul fronte fiorentino, Marco Carrai e il premier-segretario del Pd Matteo Renzi: con l’amico George saranno tutti insieme sulla stessa barca (politica).