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Firenze: Leggere per non dimenticare compie 20 anni. E riparte con 44 appuntamenti

Leggere per non dimenticare
Leggere per non dimenticare

FIRENZE – Compie 20 anni la rassegna dedicata ai libri ed alla lettura «Leggere per non dimenticate», che per questo importante traguardo ha in programma 44 appuntamenti. Un calendario che si dipanerà fino al 20 maggio 2015 alla Biblioteca della Oblate: con narratori, filosofi, scienziati, linguisti e psicoanalisti, tutti insieme per parlare del valore dei libri.

Quest’anno si partirà di giovedì come ha sottolineato Anna Benedetti, per far coincidere gli appuntamenti con la settimana della Cultura in Toscana, «ma poi l’appuntamento sarà il mercoledì come è sempre stato».

La kermesse letteraria è stata presentata durante una conferenza stampa, questa mattina 2 ottobre, in Palazzo Strozzi Sacrati, alla presenza dell’assesssore alla cultura Sara Nocentini e Anna Benedetti.

«Entrare in un libro è intraprendere un viaggio nella memoria proiettata nel futuro – ha aggiunto Anna Benedetti – stimolare l’attenzione del lettore e permettergli di uscire dai suoi luoghi comuni e conosciuti e di liberarsi verso altri pensieri. Un libro può predisporre la mente a quel “movimento” di apertura al mondo – che è l’essenza della vita»

Un calendario che vede molti scrittori, ma anche politici come Vannino Chiti che il 17 ottobre presenterà “Tra Terra e cielo. Credenti e non credenti nella società globale” edito da Giunti; o il giornalista Corrado Augias che il 25 marzo presenterà l’ultima sua fatica letteraria « Il lato oscuro del cuore» pubblicato da Einaudi.

«La cultura ha nel libro un veicolo fondamentale e sempre attuale perché a differenza di altri strumenti di comunicazione – ha affermato l’assessore regionale alla cultura Sara Nocentini– porta alla riflessione, ai tempi della riflessione. Richiede il tempo necessario alla sua scrittura, va meditato e ragionato da chi lo scrive come da chi lo legge. Abbiamo bisogno di questa riflessione sul valore del libro cui ci invita questa rassegna culturale unica nel suo genere, che è anche un invito, attraverso il luogo simbolico in cui si svolge, a pensare alla biblioteca come luogo di incontro e di scambio in direzione dell’arricchimento della persona e della società».


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Rebecca Romoli

Giornalista
rebecca.romoli@gmail.com

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