Capitale europea della cultura 2019: Siena (e la Toscana) contro cinque rivali. Venerdì 17 ottobre la scelta finale
FIRENZE – Sono sei le città italiane candidate selezionate per il titolo di Capitale europea della cultura 2019: Cagliari, Lecce, Matera, Perugia, Ravenna e la toscana Siena. In favore di quest’ultima il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha dato di persona un messaggio forte alla giuria internazionale che dovrà eleggere la fortunata: tutta la Toscana è con Siena e sostiene con convinzione la sua candidatura.
Oggi difatti tre membri della giuria (Paolo Della Sega, Jordi Pardo Rodriguez e Anu Kivilo) sono venuti a Siena per un incontro ufficiale con la citta e tutte le sue espressioni, alla vigilia della decisione finale, prevista il 17 ottobre.
Il presidente della Regione li ha incontrati al Museo civico, nella sala che ospita il grandioso ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti sugli “effetti del buongoverno in città e nelle campagne” (1337-1339). Con lui erano presenti i massimi rappresentanti delle istituzioni, della cultura, dell’economia e della società civile senese.
«Sono due i motivi di fondo per cui abbiamo deciso di sostenere questa sfida di Siena», ha esordito Rossi. «Innanzitutto, la fase di criticità economica vissuta da questa città e quindi la possibilità che da questa candidatura nascano opportunità di rilancio. Associata a questa, la necessità di Siena di uscire da una identità monoculturale troppo legata alla finanza per allargarsi a nuove prospettive. Inoltre il progetto elaborato da Siena per la sua candidatura a capitale europea della cultura esprime una visione generale della cultura stessa che condividiamo profondamente, secondo la quale non è sufficiente pensare alla conservazione del patrimonio, ma occorre costruire un contesto dentro cui la cultura possa alimentare una dimensione diversa dello sviluppo economico. Come Regione abbiamo deciso di supportare questo progetto con 40 milioni di investimenti; a questi si potranno poi aggiungere i 35 milioni dei fondi comunitari Por che saranno destinati alla valorizzazione delle realtà culturali più attrattive della
Toscana».
Nell’ottica di uno sviluppo turistico e economico di qualità connesso alle radici culturali, il presidente ha poi sottolineato la connessione tra questa candidatura e l’iniziativa della Regione che ha consentito la messa in sicurezza dell’intero tratto toscano della Via Francigena: «In questo modo», ha detto, «abbiamo creato un’opportunità di valorizzazione per tante parti della Toscana attraversate dal sentiero ma sin qui poco conosciute. Intorno a questo sentiero potranno crescere occasioni di sviluppo, soprattutto per i giovani: dalla crisi, ne sono convinto, si esce passando attraverso sentieri nuovi ma anche recuperando quelli antichi, abbandonati per tanto tempo. Come questo. E Siena, ecco la connessione, è il caposaldo toscano della via Francigena». E questo sarebbe auspicabile davvero, perché a tutt’oggi le potenzialità della via Francigena sono molto sottoutilizzate.
In giro per Siena oggi pullulavano i richiami all’evento: il logo di «Siena Eu 2019» era presente ovunque, in manifesti, locandine, t-shirt indossate in tutti i locali pubblici… La città ha voluto offrire un’immagine di presenza e di coinvolgimento a sostegno di un titolo prestigioso che darebbe un contributo significativo alla ripresa dell’economia locale ma che, come ha detto Rossi, «potrà avere ricadute positive su tutta la Toscana».