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Pasqua: oltre lo “Scoppio del carro” c’è di più

Lo spettacolo di drappi e tamburi dei Bandierai degli Uffizi di Firenze, prima dello "Scoppio del carro"
Lo spettacolo di drappi e tamburi dei Bandierai degli Uffizi di Firenze, prima dello “Scoppio del carro”

La mattina di Pasqua, a Firenze, non c’è solo lo “Scoppio del carro”, come puntualmente il Tg1 delle 13.30 o il TgRegione delle 14 ci mostrano. No, ci sono anche altri “riti” forse meno eclatanti e “scoppiettanti” (in tutti i sensi) ma non meno importanti.

Nonostante le “Cavalcata dei Magi” (il 6 gennaio) e la Festa dell’Annunciazione (il 25 marzo) con il Capodanno Fiorentino presuppongano la partecipazione di una nutrita rappresentanza del Corteo della Repubblica Fiorentina, è la mattina di Pasqua – con lo “Scoppio del carro” – che viene considerata un po’ come la “Milano-Sanremo” nel ciclismo, cioè la “classica” di inizio stagione.

Domenica mattina, quando intorno alle 8.15 il corteo storico muoverà dal Prato alla volta di piazza della Repubblica e poi piazza San Giovanni, la rappresentanza di figuranti, armati, musici, quartieri sarà assai numerosa: circa una settantina di persone. Tutti questi, con il passo imposto dai tamburi “bassi” del “Bandone” (così si chiamano in gergo i Musici) e talvolta dalle chiarine (trombe senza pistoni) e dagli ottavini (piccoli flauti ma d’ebano) che intonano, a rotazione, le cinque marce scritte durante i vari decenni (fino alla metà degli anni Settanta di marce da suonare ce ne era solo una, la Marcia del Campo).

Una volta giunto in piazza della Repubblica (dopo aver percorso via Ognissanti, via della Vigna Nuova e via Strozzi), il corteo troverà ad attenderlo una folta rappresentanza dei Bandierai degli Uffizi che si saranno cambiati – indossando le pesanti (ma non calde) livree di panno – nel vicino Palagio di Parte Guelfa. Per molti giovani sbandieratori si tratterà dell’uscita d’esordio e a molti, c’è da giurarlo, tremeranno i polsi dall’emozione; ognuno di loro, alle spalle, ha un intero inverno di allenamenti, di prove, di errori ma anche di soddisfazioni, sempre sotto l’attenta e vigile guida degli “anziani”. Anzi, quest’anno è un’uscita di Pasqua un po’ particolare perché il gruppo capitanato da Pierluigi Vitali, compie 40 anni, traguardo di non poco conto.

Dopo la rituale sbandierata in piazza della Repubblica (intorno alle 9), i Bandierai degli Uffizi – che nel frattempo si saranno riscaldati – si uniranno al corteo che si avvierà verso piazza San Giovanni e poi prenderà posto ai piedi del Sagrato della Cattedrale.

Saranno circa le 10 quando si svolgerà un altro momento rituale dell’intera mattinata: il sorteggio delle squadre per il prossimo torneo di Calcio Storico Fiorentino.
In un sacchetto di velluto rosso, infatti si troveranno le palline con i colori dei quattro quartieri storici di Fiorenza, le cui squadre in giugno si daranno battaglia sul “sabbione” di Piazza Santa Croce. Alla presenza dei rappresentanti degli stessi quartieri, dei capitani delle squadre e del Sindaco (o di un suo rappresentante), la mano di un bambino estrarrà le palline. Ne basteranno due, perché le altre verranno di conseguenza e… che vinca il migliore.

Archiviata anche questa incombenza, i drappi e i tamburi dei Bandierai degli Uffizi torneranno protagonisti: per quasi un’ora si susseguiranno diversi esercizi (singolo, coppie, piccole e grandi squadre) che costituiranno la principale attrazione per i tanti turisti e fiorentini che nel frattempo si saranno assiepati alle transenne, nell’attesa dello “Scoppio del carro”.

Esaurito il programma degli sbandieratori, a quel punto ci sarà giusto il tempo di riprendere posizione e attendere, alle 11 in punto, il rullo dei tamburi del “Bandone” che accompagnerà il “volo” della Colombina lungo il cavo d’acciaio dall’Altar Maggiore al “Brindellone” (il simpatico soprannomi con cui i fiorentini chiamano il Carro di origine medievale, che un tempo serviva per portare il fuoco sacro nelle case dei fiorentini) e che si interromperà solo con l’inizio dello spettacolo pirotecnico.

Solo con la comparsa delle tre bandiere in cima al Carro – recanti le insegne di Firenze, della Famiglia dei Pazzi e dell’Arte delle Lana – e la deflagrazione di tre fatidici botti che faranno impazzire i piccioni di piazza Duomo, lo spettacolo avrà termine.


Marco Ferri


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