Alluvione in Maremma, mano pesante della Procura: «Non guarderemo in faccia a nessuno»
GROSSETO – «Non guarderemo in faccia a nessuno. Andremo fino in fondo e se ci sono delle responsabilità saranno perseguite»: lo ha detto il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, parlando dell’inchiesta sul maltempo che in Maremma ha provocato due morti. I reati ipotizzati sono omicidio colposo e inondazione colposa. L’indagine si baserà principalmente sull’analisi dei lavori e alle opere previste per la sicurezza del territorio dal punto di visto idrogeologico e sull’impiego dei fondi stanziati per gli interventi.
Lo scopo, spiega Verusio, è «capire se qualcuno avrebbe dovuto fare e non ha fatto. Ci vorrà un po’ di tempo, è un’indagine un po’ complicata, dovremo districarci fra competenze, autorizzazioni, procedure. Stiamo lavorando a 360 gradi». La Procura acquisirà anche atti e documentazione. Sono numerosi i soggetti, pubblici e non, che sono intervenuti su aspetti che potrebbero avere attinenza alle indagini, dalla Regione, alla Provincia, ai Comuni, ai consorzi di bonifica passando dalle ditte incaricate dei lavori.
Intanto la stima la stima dei danni alle opere pubbliche – come strade, argini e ponti – provocati dal maltempo in Maremma si aggira attorno ai 20 milioni di euro. La cifra è stata elaborata in una riunione presieduta dal prefetto Anna Maria Manzone e a cui hanno partecipato, fra gli altri, rappresentanti di: Regione, Provincia, dei Comuni di Orbetello, Magliana, Manciano e Scansano, del Consorzio di Bonifica. Sede dell’incontro è stata la sala della Provincia di Grosseto che ospita la sala operativa della protezione civile.