Grosseto: Antonino Bilella rinviato a giudizio per l’omicidio di Francesca Benetti. Il processo il 17 dicembre
GROSSETO– E’ stato rinviato a giudizio Antonino Bilella, 70 anni, accusato dell’omicidio di Francesca Benetti, 55 anni, insegnante in pensione di Cologno Monzese trasferitasi a vivere in Maremma, scomparsa dal 4 novembre di un anno fa. Il cadavere non è mai stato ritrovato. Ma il 17 dicembre prossimo si aprirà in corte d’assise a Grosseto il processo per l’omicidio della donna, oltre che per l’occultamento e la distruzione del suo cadavere, imputato è dunque il Bilella, agricoltore che lavorava in un terreno della donna e le faceva, per gli inquirenti, anche da custode della sua casa di campagna, VillaA dua, a Potassa di Gavorrano.
Il gup di Grosseto Marco Bilisari, accogliendo la richiesta della procura, lo ha infatti rinviato a giudizio anche per le accuse di stalking e molestie sessuali nei confronti della donna. Per i pm Marco Nassi e Salvatore Ferraro, che insieme al procuratore Francesco Verusio hanno coordinato le indagini dei carabinieri di Grosseto, proprio nell’infatuazione che l’indagato avrebbe avuto verso Francesca Benetti sarebbe da ricercare il movente dell’omicidio, avvenuto per l’accusa a Villa Adua. Dopo una nuova lite, la donna sarebbe stata uccisa a coltellate da Bilella che poi avrebbe ripulito le tracce e si sarebbe disfatto del cadavere, probabilmente distruggendolo. Sempre il casiere avrebbe provveduto a far ritrovare la macchina della vittima alla stazione di Follonica, dove la donna viveva.
“Non ho fatto nulla di male” ha ripetuto in aula Antonino Bilella, in carcere dal 10 novembre scorso. “Non ero il custode della villa e il rapporto con la signora Benetti era tra proprietaria e affittuario del terreno” ha detto di fronte al giudice. Per l’avvocato Bruno Leporatti, difensore di Bilella insieme a Riccardo Lottini, “ci sono ancora alcuni aspetti processuali da chiarire di quello che resta comunque un processo indiziario. Cosa penso? Non penso nulla, sono solo chiamato a difendere una persona che si professa innocente”.
Nell’aula del gup era presente anche la figlia dell’insegnante scomparsa, Eleonora, insieme ai legali di altri familiari della donna, gli avvocati Alessandro Risaliti e Agron Xhanaj il quale ha commentato: “Se fosse stata viva la mamma di Francesca oggi – è scomparsa a febbraio scorso – molto probabilmente avrebbe chiesto al custode di dire dove si trova il corpo di sua figlia”.
Netto il procuratore Verusio: “Si è discusso solo del fatto se noi avessimo delle prove sufficienti per portare a giudizio Bilella, mi sembra che le prove abbiano una tale evidenza che il giudice non poteva far altro che portarlo a processo. Adesso ci penserà la corte”.