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Una delegazione toscana alla Battaglia di Natale Coldiretti

Economia in crisi: chi ha bisogno è disposto a rubare. Sconcertanti esiti di un’indagine di Coldiretti

Una delegazione toscana alla Battaglia di Natale Coldiretti
Una delegazione Coldiretti

ROMA – E’ vero che la crisi e le difficoltà, talvolta estreme, che la mancanza di lavoro, i licenziamenti provocano nelle famiglie possono condurre a decisioni drastiche e talvolta impensabili, ma l’indagine recentemente condotta dalla Coldiretti ha dato risultati francamente sorprendenti.

COLDIRETTI – Chi si trova con il portafoglio vuoto secondo le ultime analisi Coldiretti, è disposto a rubare. «Il 61% dei disoccupati è disposto ad accettare un posto di lavoro in un’attività dove la criminalità organizzata ha investito per riciclare il denaro e quasi uno su dieci (l’8%) è pronto anche a commettere reati». L’indagine Coldiretti sul prezzo dell’illegalità presentata al Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione a Cernobbio non lascia spazio a interpretazioni.

CRIMINALITÀ – La criminalità organizzata trova terreno fertile nel tessuto sociale ed economico indebolito dalla crisi, come dimostra il fatto che Mafia, Camorra, ‘Ndrangheta e altre organizzazioni malavitose possono contare su un esercito potenziale di ben 230mila persone che non avrebbero problemi a commettere consapevolmente azioni illegali pur di avere un lavoro. L’allentamento della tensione morale nei confronti della malavita provocato dalla crisi tocca la vita di tutti i giorni, come conferma il fatto che quasi un italiano su cinque (18%) non avrebbe problemi a recarsi in un pizzeria, ristorante, bar o supermercato gestito o legato alla criminalità organizzata purché i prezzi siano convenienti (9%), i prodotti siano di ottima qualità (5%) o addirittura se il posto sia comodo e vicino a casa (4%).

INTERVENTI – «Bisogna spezzare il circolo vizioso che lega la criminalità alla crisi – ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo – con interventi per favorire, soprattutto tra i più giovani, l’inserimento nel mondo del lavoro, e l’impegno delle istituzioni, della scuola e delle organizzazioni di rappresentanza per scongiurare il pericolo che legittime aspirazioni ad avere un’occupazione possano essere sfruttate per alimentare l’illegalità».

E per raggiungere questi risultati non credo servano a molto gli 80 euro in busta paga o il Tfr anticipato proposti da Renzi.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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