CGIL, corteo a Roma: la Camusso annuncia lo sciopero generale. Porterà un milione di persone in piazza contro Renzi
ROMA – La manifestazione della Cgil a Roma ha mobilitato, secondo gli organizzatori, un milione di persone. Due i cortei che sono affluiti a Piazza San Giovanni. La massiccia affluenza ha provocato la partenza anticipata della manifestazione. La Camusso preannuncia forme di protesta, non escluso lo sciopero generale.
Tanti gli slogan contro il premier: ‘Renzi pifferaio’, ‘Pd partito di destra’ si legge su alcuni cartelli nei due cortei partiti da Piazza della repubblica e dal piazzale dei Partigiani. Ad accompagnare i cortei l’immancabile Bella Ciao.
Sono tante anche le persone che sono scese in piazza pur non essendo iscritte alla Cgil. Sono tantissimi gli immigrati che hanno partecipato alla manifestazione contro il governo a Roma. Tra loro un gruppo di lavoratori indiani che indossano il turbante e che lavorano nelle fabbriche emiliane. Sono anche numerose le famiglie che hanno deciso di sfilare per protesta contro le politiche del governo.
PENSIONATI – Nei cortei anche molti pensionati che hanno una pettorina con su scritto ‘Padri e nonni’ per gli uomini e ‘Madri e nonne’ per le donne. I pensionati, una delle categorie più tartassate da Renzi insieme agli statali sono entrati in Piazza San Giovanni intonando ‘Bella ciao’. “E’ la canzone che abbiamo nel cuore da sempre – spiega Antonio, pugliese – e non vedevamo l’ora di cantarla qui oggi”.
CAMUSSO – La Segretaria generale ha criticato la manovra del Governo Renzi: «Il rigore dell’Unione europea continuera’ a mantenere il paese nella stagnazione – ha detto dal palco di piazza di San Giovanni – la legge di stabilita’ non cambia verso. » e ha aggiunto: «Si sappia alla Leopolda e a Palazzo Chigi che noi non deleghiamo a nessuno le questioni del lavoro».
SCIOPERO GENERALE – La Cgil è pronta ad utilizzare «tutte le forme necessarie» a sostegno delle proprie richieste, compreso lo sciopero generale. La Cgil proseguira’ la mobilitazione avviata oggi con scioperi articolati e anche con lo sciopero generale, ma col passo giusto, ha detto la Camusso. Ancora più netto il leader della Fiom, Maurizio Landini : «Il Governo deve sapere che non ci fermiano. Da qui andremo anche allo sciopero generale, se serve, e anche oltre lo sciopero generale».
PD – Parte del Pd ha partecipato alla manifestazione. Gianni Cuperlo, Stefano Fassina e Pippo Civati sono presenti in piazza della Repubblica. C’è anche la Rosy Bindi. Secondo Fassina questa «non è una manifestazione contro il governo ma è per lo sviluppo e per il lavoro. Spero che ci sia l’attenzione del governo ad ascoltare e a correggere quei due provvedimenti che non aiutano l’economia, il lavoro, e nemmeno il governo».
La giornata ha sancito un successo per la Cgil, che ha coagulato le estese frange di protesta contro la politica governativa, in aumento nel Paese. Tantissimi studenti, lavoratori, pensionati, famiglie, stranieri hanno detto no al Jobs Act e alle politiche economiche e sul lavoro.
LEOPOLDA – Dalla Leopolda, dove si sono radunati i sostenitori renziani, fra i quali industriali e finanzieri, Renzi ha fatto sapere che rispetta chi è sceso in protesta nelle piazze, ma che questo non farà spostare di un millimetro l’iter delle riforme che il Governo ha impostato e intende varare al più presto. Renzi dunque sfida la piazza e l’opposizione, anche quella interna. Dal palco della Leopolda respinge l’attacco portato, a Piazza San Giovanni, da Cgil, minoranza Pd, Sel, studenti, pensionati e operai. A Firenze, secondo il premier c’è l’Italia che crea lavoro, a Roma un’Italia rispettabile, ma che guarda al passato.