Consiglio regionale: Gonfalone d’Argento alla regista Cinzia TH Torrini
FIRENZE – «Per il lavoro svolto con passione e amore dell’arte in tutta la sua vita professionale non dimenticando mai le sue origini e la sua identità toscana e al legame intenso e duraturo con la sua città» Gonfalone d’argento a Cinzia Th Torrini, sceneggiatrice di successo che questa mattina, 4 novembre, in Consiglio Regionale le è stato consegnato il massimo riconoscimento.
Un successo che non ha fatto dimenticare alla sceneggiatrice fiorentina le sue origini, le sue radici che ha omaggiato anche nel suo ultimo lavoro un documentario “Firenze, Capitale Mondiale dell’Arte e dell’Artigianato”, dove ha raccontato la passione, l’arte, il genio, la storia e la creatività di una città e di un territorio. Un cortometraggio dove Firenze è stato celebrato assieme alla laboriosità dei suoi cittadini di quelli che l’hanno fatta grande non solo in Italia ma nel mondo.
«Cinzia, nei suoi trenta anni di carriera – ha sottolineato il segretario questore dell’Ufficio di Presidenza Gianluca Lazzeri – ha fatto brillare il nome della nostra regione in tutto il mondo, filmando con l’obiettivo della sua macchina da presa l’epopea della gente comune, della nostra Toscana e del genere femminile, incluse le insidie sociali e storiche che ha dovuto e deve affrontare. La ragazza della Nave a Rovezzano non solo ha parlato e continua a parlare della nostra terra ma porta il cuore, l’ottimismo e la speranza della Toscana in tutti i suoi lavoro».
Alla cerimonia erano presenti anche Narciso Parigi, Piero Antinori e Ugo di Tullio che hanno condiviso totalmente le motivazioni del riconoscimento e le parole del consigliere Lazzeri.
«Cinzia sei meravigliosa – ha detto Parigi– fin da piccola eri piena di passione per tutto quello che facevi, una passione che ti porti dentro da sempre e che ti ha fatto fare grandi cose».
Commossa e felice Cinzia Th Torrini ha ringraziato per il riconoscimento e ha sottolineato come sia «stata fortunata e ringrazio Firenze: sono nata nel bello e ho imparato l’armonia, che fa parte del mio Dna, come gli artigiani delle botteghe che ho immortalato nel mio cortometraggio, che speriamo possa trasformarsi in una fiction”.
La Torrini a conclusione del suo intervento ha invitato i giovani: «Vorrei tanto che i ragazzi riscoprissero la manualità e l’amore per il bello, carpissero i segreti della creatività, per portare meglio Firenze nel mondo».