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Toscana, sanità scandalo: arrestati 12 pediatri. L’accusa: ricevevano regali e viaggi per convincere le mamme a dare ai bambini latte in polvere

L'uomo è stato arrestato dai Carabinieri di Campo dell'Elba
Dodici pediatri, 5 informatori e un dirigente d’azienda sono finiti agli arresti

PISA – A pochi giorni dagli arresti di 3 imprenditori di forniture medicali nell’ambito di un’inchiesta della procura di Firenze su un sospetto giro di mazzette e regali che ha portato a iscrivere nel registro degli indagati circa 15 medici, una nuova, violenta, bufera giudiziaria si abbatte sul sistema sanitario della Toscana. Sono stati arrestati stamani, 21 novembre, con l’accusa di corruzione, 12 pediatri, 5 informatori scientifici e un dirigente d’azienda. I carabinieri del Nas di Livorno hanno scoperto un giro di mazzette per centinaia di migliaia di euro utilizzati per pagare «regali» ai medici – smartphone, computer, condizionatori, televisori – e viaggi in rinomate mete turistiche: Sharm el Sheik, India, Stati Uniti, Parigi, Londra, Istanbul e Crociere nel Mediterraneo e nord Europa. Secondo le accuse i «regali» servivano perché i medici inducessero le mamme a usare latte in polvere anziché quello materno. Sono stati eseguiti complessivamente 26 decreti di perquisizione in Toscana, Lombardia, Marche e Liguria.

E vediamo chi sono gli arrestato. Medici: Maurizio Petri, 64 anni, medico pediatra di Cascina; Fabio Moretti, 61 anni, di Chianni (ambulatorio a Pontedera);Marco Granchi, 61 anni, medico pediatra di Pontedera (ambulatorio a Ponsacco); Claudio Ghionzoli, 63 anni, residente a Pisa (ambulatorio a Cascina):Renato Domenico Cicchiello, 66 anni, di Livorno, medico pediatra;Stefano Parmigiani, 57 anni, residente a Parma, medico pediatra, primario del presidio ospedaliero del Levante ligure (La Spezia);Roberto Bernardini , 57 anni, pediatra residente a Calcinaia, primario ospedale San Giuseppe, Asl 11, Empoli;Gian Piero Cassano, 65 anni, residente a Lido di Camaiore, medico pediatra con ambulatorio a Viareggio;Marco Marsili, 59 anni, medico pediatra di Piombino;Roberto Rossi, 62 anni, residente a Palaia, medico pediatra con ambulatorio a Capannoli; Eros Panizzi, 61 anni, residente a Peccioli, medico pediatra Luca Burchi, 59 anni, medico pediatra residente a Volterra.

In manette sono finiti anche Michele Masini, dirigente d’azienda, di 50 anni, residente a Limbiate (Monza) e gli informatori scientifici Dario Boldrini, 33 anni, e Valter Gandini, 70 anni, entrambi di Pisa, Vincenzo Ruotolo, 64 anni, di Grottammare (Ascoli Piceno), Gianni Panessa , 59 anni, di Livorno e Giuliano Biagi, 35 anni, di Massa.

Fra i 12 pediatri raggiunti da ordinanza cautelare ai domiciliari ci sono anche 2 primari. Secondo gli investigatori del Nas di Livorno per i due primari sarebbe stato più facile convincere le neomamme ad utilizzare latte artificiale anzichè quello materno. Coinvolti nell’inchiesta anche medici pediatri di base, convenzionati con le rispettive Asl. Le indagini, coordinate da Giovanni Porpora della procura di Pisa, sono cominciate nel 2013.

“I magistrati chiariranno le responsabilità di ciascuno, ma, innanzitutto come madre, trovo sconvolgenti i risultati dell’indagine, condotta dal Nas e dai carabinieri di Livorno, sul giro di regali e tangenti per indurre i pediatri a prescrivere latte artificiale invece dell’allattamento al seno”. Così Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, ha commentato l’inchiesta. Aggiungendo: “Sul fatto che il latte materno, in condizioni normali, rappresenti il miglior alimento possibile per i neonati – sottolinea l’ex ministro – non sussistono dubbi scientifici: quindi prescrivere senza necessità costoso latte artificiale è pura delinquenza, un comportamento gravissimo in sé, per le conseguenze sulla salute dei bambini, e perché rischia d’incrinare la fiducia delle famiglie nei medici e nel servizio sanitario nazionale. Perciò risulta particolarmente prezioso il lavoro dei magistrati e delle forze dell’ordine impegnati in questa inchiesta ed è auspicabile un rafforzamento dei controlli”.

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