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Space electronic, la generazione rock sotto il Cupolone

FIRENZE – C’era una volta la “generazione rock’roll” di Firenze. La quale si ritrovava in vari posti. Tra questi c’era sicuramente lo Space Electronic di via Palazzuolo, a Firenze, a due passi dalla Stazione e dal centro cittadino. Per celebrare quel tempio generazionale – che tuttora svolge in maniera egregia la sua funzione “sociale”, Bruno Casini (esperto di comunicazione e promozione culturale) ha curato il volume Ribelli nello Spazio. Culture Underground anni Settanta. Lo Space Electronic a Firenze (Zona Editrice). La presentazione del libro è in programma sabato 6 aprile, alle 17 nello stesso locale. Oltre all’autore, interverranno Carlo Caldini e Mario Bolognesi (Space Electronic), Vincenzo Ponticiello (Spettri), Franco Falsini (Sensation’s Fix), Silvano Martini, Massimo Agus, Giuliano Colivicchi (Now, Doc Thompson), Millo e Franco Amuro (Mr Blues), Filippo Milani, Silvia Bacci, Graziano Miai, Fabio Fabbri, Ezio Turrini ,(Eccentrics,Now), Pino Pini (Noi Tre), Alessandro Setolosi, Massimo Altomare (Loy & Altomare), Marco Ferri, Lucille (Controradio), Stefano Londi, Gianni Brini (Eccentrics) e Flavio Cucchi (Madri Superiori). L’ingresso è libero.

Come scrive lo stesso Casini, “Negli anni Settanta a Firenze si andava allo Space Electronic a vedere iconcerti di Van Der Graaf Generator, Atomic Rooster, Canned Heat, Quintessence, Area, Nucleus, Rory Gallagher. Si ballava sulle note di LedZeppelin, Free, Rolling Stones, Iron Butterfly. Si assisteva agli spettacoli totali del Living Theatre di Judith Malina e Julian Beck. Si partiva per l’India,il Marocco, si partecipava ai festival della rivista Re Nudo, si affollavano tutti quegli eventi sparsi per la penisola, i nostri primi concerti distesi nel sacco a pelo, Genesis, Grand Funk Railroad, Frank Zappa, EmersonLake& Palmer, Joe Cocker.
La Firenze degli anni Settanta, con le sue piazze, i suoi locali, dalla Buccia al Banana Moon, dall’Apis Niger al Tabasco. E poi i nostri dischi,rigorosamente in vinile, i nostri libri, la Beat Generation, il cinema off, le culture psichedeliche, la cucina macrobiotica, le militanze politiche, le notti colorate, le prime riunioni gay, le prime discoteche omosex, il teatro sperimentale, la moda freak, le comunità hippy, il rock clubbing, le fughe estive, le vacanze ad Amsterdam. Grazie al mio babbo che mi ha fatto fare quello che ho voluto”.

Con interviste e contributi ai “ribelli” – artisti e musicisti che hanno popolato lo Space Electronic come gli altri fantastici locali e ritrovi di quella stagione a Firenze – ancora oggi affacciati a quelle bellissime barricate giovanili.

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