
Animali in ospedale accanto al padrone ricoverato: ecco le regole in Toscana. Uno alla volta con collare e pettorina

FIRENZE – Dalla regione Toscana arrivano le «linee di indirizzo per l’accesso degli animali d’affezione in visita a degenti presso strutture sanitarie e ospedaliere pubbliche e private accreditate». Una delibera di giunta le ha approvate questa mattina, lunedì 22 dicembre. Vedremo cani e gatti in corsia? Il tema è noto: consentire agli animali da compagnia l’accesso nei reparti ospedalieri dove è ricoverato il «padrone». A tutto vantaggio della sua salute psicologica e con l’augurio di una più rapida guarigione.
REQUISITI Quali categorie sono interessate dalle nuove linee di indirizzo della regione? Saranno gli animali che vivono nelle famiglie dei pazienti ricoverati. E questo non basta. Per guadagnarsi il cartello «Io posso entrare» dovranno essere iscritti all’Anagrafe animali d’affezione. La direzione sanitaria s’incaricherà di dettare le regole per consentire le visite, creando un apposito regolamento interno. Ma come richiedere l’accesso per Fido? La richiesta dovrà essere presentata all’Unità operativa dal paziente o da un suo familiare. In ciascuna Unità operativa sarà ammesso un animale per volta e dovrà presentarsi vestito di collare, pettorina, guinzaglio ed eventualmente museruola. Al suo arrivo in ospedale, l’animale troverà un incaricato che gli mostrerà il percorso da seguire per raggiungere la sala-incontri predisposta.
ESIGENZE CONTRAPPOSTE Le linee guida proposte dalla regione fanno riferimento a leggi nazionali e regionali già esistenti. Forti delle esperienze di attività come la pet therapy, si persegue il valore assistenziale del rapporto affettivo tra il paziente e il proprio animale. Parte da qui l’invito rivolto alle strutture sanitarie di aprire i pass anche a cani e gatti. La delibera elenca le finalità: assicurare la continuità della relazione empatico-affettiva tra i pazienti e i loro animali, fare in modo che la presenza dell’animale aiuti il paziente a superare le difficoltà dovute alla propria condizione, tutelare il benessere psico-fisico degli animali in visita. Tutti propositi che vanno inseriti in una struttura ospedaliera. In ogni azienda sanitaria dovrà essere creato un pool multidisciplinare di operatori adeguatamente formati. I sanitari dovranno valutare la compatibilità dello stato di salute dei pazienti e quindi i benefici derivanti dalla presenza dell’animale d’affezione. Resta da considerare cosa penseranno gli altri pazienti ricoverati e come funzionerà nella pratica il nuovo sistema di visite. Oltre ai problemi igienico-sanitari e ai costi necessari.
Milvia Angela Codazzi
Ottimo. Magari anche da noi a Milano lo facessero.